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I suoni della nanna: piccole melodie che aiutano a dormire meglio

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Ogni sera, quando la casa si fa più silenziosa e il giorno comincia lentamente a spegnersi, il momento della nanna si avvicina. Ed è proprio lì, in quella soglia tra veglia e sonno, che entra in gioco la magia dei suoni.
Sono suoni semplici, spesso quasi impercettibili, ma possono diventare per i nostri bambini una presenza rassicurante, una coccola sonora capace di accompagnarli dolcemente verso il riposo.
Come consulente del sonno per Sonno in Rosa, ho imparato che non esiste un solo modo per aiutare un bambino ad addormentarsi, ma ci sono strumenti preziosi che possono fare davvero la differenza. E i suoni, se scelti e usati con delicatezza, sono tra questi

I suoni più utili per la nanna

  1. Il rumore bianco È uno dei suoni più amati dai neonati. Ricorda il rumore costante che sentivano nel pancione: il battito del cuore della mamma, il fl uire del sangue, il mondo ovattato dell’utero. Il rumore bianco (come quello di un phon, di una ventola, o il fruscio della tv) aiuta il bambino a rilassarsi e a isolarsi dai rumori esterni, favorendo un addormentamento più dolce e profondo.
  2. Il rumore rosa e i suoni della natura Rispetto al white noise, il pink noise è ancora più delicato e piacevole: lo si ritrova in suoni come il vento tra gli alberi, le onde del mare, la pioggia che batte sul vetro. Sono suoni che parlano di calma e continuità, ideali per bambini un po’ più grandi o per accompagnare la fase di sonno profondo.
  3. Le ninnananne Che siano cantate dalla voce della mamma o trasmesse da un carillon, le ninnananne sono un linguaggio affettivo potentissimo. Non serve avere una voce intonata, basta esserci: la voce del genitore è per il bambino un suono d’amore, un segno di presenza e protezione. Una canzoncina semplice, magari sempre la stessa, crea un legame speciale e aiuta il piccolo a capire che è arrivato il momento di lasciarsi andare.
  4. I suoni del cuore Alcuni dispositivi riproducono il battito cardiaco o suoni “intrauterini”. Possono essere particolarmente utili nei primissimi mesi, quando il bambino ha ancora bisogno di sentire un mondo che gli ricordi quello che ha lasciato da poco. Sono
    suoni che non parlano alla mente, ma al corpo, al ricordo, al bisogno di continuità.

Un suono costante che diventa rituale

L’aspetto più importante non è tanto il tipo di suono, quanto il modo in cui lo usiamo. Quando un bambino ritrova ogni sera la stessa atmosfera, lo stesso sottofondo sonoro, si sente al sicuro. Si fi da. E il corpo si rilassa più facilmente.
Un consiglio che do sempre ai genitori è: scegliete un suono che piaccia anche a voi. Dovrà accompagnare tanti momenti di nanna, magari per mesi. Deve essere un suono che parli anche a voi di pace, di silenzio, di tenerezza.

Piccoli accorgimenti pratici

● Il volume dev’essere molto basso, come un sussurro (mai sopra i 50/60 dB).
● Posizionate la fonte del suono a una distanza di almeno 1,5-2 metri dal lettino.
● Meglio che il suono sia continuo, senza interruzioni brusche.
● Se il bambino si addormenta con l’ausilio di questi suoni, consiglio sempre alle famiglie di lasciarli andare ad oltranza anche per tutta la notte. Ricordo, infatti, che non creano alcuna dipendenza.

In conclusione

I suoni giusti non fanno miracoli, ma possono trasformare il momento della nanna in qualcosa di più morbido, più accogliente, più vostro. Un piccolo gesto quotidiano che aiuta il bambino a sentirsi contenuto, protetto… pronto a lasciarsi andare al sonno.
E ricordate: anche voi genitori meritate riposo e serenità. Se una ninna nanna o un rumore bianco aiutano tutti a dormire un po’ meglio, ben venga questa dolce alleanza sonora.


Con affetto, Federica – Sonno in Rosa

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Gloria Scarpa, ostetrica, consulente sessuale, massaggiatrice neonatale, esperta in pavimento pelvico e fertilità, practicioner ATP1 e ATP2

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